È la storia di Daniel Magaia, che da pastore di capre alla periferia di Maputo, capitale del Mozambico, si è laureato in Management, Finanze e International Business all’Università di Bergamo, grazie ad una lunga catena di solidarietà. Tutto grazie all’incontro con fratel Alex Zanotelli della Congregazione della Sacra Famiglia di Bergamo, che nella Prefazione evidenzia la rete di solidarietà che gli ha permesso di continuare gli studi con l’”adozione a distanza” sostenuta da una famiglia di Bergamo.
Daniel scrive quindi la propria storia: nato nel 1992 e vissuto nei primi cinque anni nel quartiere suburbano di Mapute e gli altri nove come pastorello a Mantimana, si è poi dedicato allo studio per mettere a frutto i doni ricevuti da Gesù, grazie al nonno che lo registrò all’anagrafe come suo figlio legittimo, perché il padre non volle assumersi la responsabilità.
Daniel descrive la situazione difficile del territorio in cui nacque, appresa dai nonni e dalla mamma: la crudele guerra fratricida che cessa al suo ottavo mese di vita, dopo aver ucciso centinaia di migliaia di persone, anche giovani, alcune sepolte nel 2018 dalle montagne di immondizia franata sui loro tuguri a seguito di insistenti piogge torrenziali. Oggi invece le vittime sono gli esclusi dal lavoro, perché rifiutano la tessera del partito al potere.
La condizione della mamma è drammatica: abbandonata dal compagno nel quartiere periferico di Maputo dopo aver avuto una figlia, lavora, poi si unisce a un altro uomo, da cui è di nuovo abbandonata con Ana, la figlia, e Daniel, di tre mesi. Si sposa con altri due uomini, ma non sono affidabili; solo dopo due anni e mezzo a Mantimana conosce Fernandez, un uomo dolce e rispettoso. Continua a lavorare per mantenere sette figli, ma è sfinita e non riesce più a lavorare a tempo pieno, mentre Daniel l’aiuta.
Daniel cresce presso zii, a 5 anni, a Mantimana, frequenta la scuola dell’infanzia negli anni 1995-96, un vero lusso. Dai nonni, sempre a Mantimana, è iscritto alla prima elementare e cura le caprette, il che gli piace più dello studio, per cui ripete la classe. L’amore per la scuola non migliora fino al 1999, quando riceve 18 su 20 in portoghese e in matematica. Emerge quindi l’attitudine per quest’ultima materia ed inizia un percorso in cui si alternano scuola (con l’aiuto finanziario del nonno), sempre con risultati ottimi, e lavoro, per aiutare la famiglia.
Nel 2005, conclusa la scuola primaria, frequenta il Cim di Maracuene gestito dalla Congregazione Sacra Famiglia di Bergamo, che segna un cambiamento: si distingue come primo della classe e interviene l’aiuto di FrAlex (fra Alessandro), che resterà sempre suo sostegno morale ed economico. Così studia a Maputo (tecnico amministrativo, operatore informatico) e grazie alla borsa di studio che una famiglia italiana alimenta per lui a sua insaputa in seguito alla proposta avanzata per lui da frAlex, risiede in una casa con altri giovani della sua stessa condizione di povertà e dà lezioni a pagamento, per sostenere le spese e portare qualcosa ai fratelli quando una volta al mese rientra a Mantimana. La consegna dei diplomi alla presenza di personalità civili e sociali è solenne: è il migliore tra i 15 studenti che si sono distinti: congratulazioni e abbracci da tutti. La prima fetta di torta è offerta alla mamma: è il primo Magaia che consegue un diploma e si augura che ciò sia di buon auspicio per tutti. Vuole aiutare la famiglia e fa accettare al Centro anche la sorella Glória.
Daniel frequenta il corso serale e un corso diurno (permesso eccezionale) di lingua inglese, usando audio attraverso il cellulare. Ottiene ottimi voti. La famiglia Mazzoleni, sempre in contatto con frAlex, nel 2013, fa sì che Daniel con i tre fratelli Mazzoleni creino una squadra chiamata “Sexto Grupo”: un’azienda chiamata Jersdam, acronomo costituito dalle lettere iniziali dei membri che lo compongono. I componenti svolgono insieme attività formative che uniscono alla preparazione di ognuno la preparazione per il mondo del lavoro, situazione di “team work”. Già al II anno arrivano offerte di lavoro, ma Daniel vuole concludere i corsi di laurea.
Esercita attività di volontariato attraverso Vo.La. (un’associazione di Milano da cui pure riceve borse di studio), dà ripetizioni di matematica e le lezioni sono affollate. Nel dicembre 2016 si coinvolge in quello che sarà poi L’Universitade Pedagógica, esperienza di volontariato proposta agli studenti dell’Unisaf : dà lezioni di inglese. Offre aiuti alla mamma per gli studi delle sorelle Gloria e Fátima col desiderio che si diplomino a vantaggio della famiglia.
Nel 2009 (17 anni) si mette sulle sue tracce di suo padre, di cui sa solo che vive in Sudafrica, in Mozambico, ma trova solo notizie.
Studia poi Italiano all’Università degli Studi di Bergamo con 96/100. Questo gli permette l’espatrio e l’entrata nel continente europeo. Visita le infrastrutture di Brescia e partecipa persino all’udienza di papa Francesco in Vaticano.
Per la prima volta conosce la famiglia Mazzoleni che lo ha sostenuto negli studi: da allora il contatto con la famiglia è diventato diretto, di reciproca grande soddisfazione.
Nel 2016 torna in Mozambico, ma nel viaggio il pulman sbanda, con un rovesciamento che provoca la morte di 48 persone. Daniel porta ancora oggi le cicatrici sulla guancia destra e per problemi al braccio resta infermo per un po’, sempre seguito dai compagni di corso. Riesce tuttavia a studiare, supera tutti gli esami.
Il 26 Aprile e 5 Maggio 2017 le date della discussione della tesi, a cui assistono due sorelle giunte da Maputo con amici e si fa una piccola festa.
Dopo 26 ore di viaggio atterra a Malpensa per raggiungere a Bergamo la famiglia adottiva dove, dopo numerose difficoltà, riesce ad ottenere lo stato di immigrato regolare per motivi di studio. Questo gli permette l’iscrizione all’Università di Bergamo: frequenta il corso di laurea magistrale in Management, Finanza e International Busines. Intanto nell’Unisaf di Maxixe viene indicato come miglior studente dei due corsi e premiato con 10.000 meticais e l’offerta di tirocinio in una delle due sedi. Fa avere il denaro alla famiglia, sicuro che la fede lo sosterrà. A Bergamo lo aiutano la famiglia Mazzoleni e la Congregazione della Sacra Famiglia, e consuma il pasto alla mensa Patronato san Vincenzo. Approfondisce l’italiano e già al primo anno i risultati degli studi sono ottimi.
Nella giornata missionaria mondiale porta la testimonianza nelle parrocchie e incontra gruppi sensibili ai problemi della povertà, dell’immigrazione e dell’Africa perché possano dare coraggio agli altri. In Università è benvoluto dai compagni che organizzano una festa per il suo compleanno, mentre nel paese nel 2018 si diffondono polemiche sull’immigrazione e sugli immigrati. Il 17 luglio la discussione della tesi di laurea e chiede sia riconosciuta la validità per il Mozambico, conseguita il 2 ottobre. Dopo una breve esperienza di lavoro fino all’8 novembre, torna in Mozambico, dove è accolto da mamma, cugine, amici e saluta anche a Maputo il presidente, Filipe Nyusi.
Il 16 ottobre alla festa di solidarietà missionaria esprime la sua testimonianza e dice che l’adozione a distanza ha cambiato la sua vita, e ringraziando la famiglia Mazzoleni e la Congregazione Sacra Famiglia, invita a imitare questi gesti. Poi il grazie alla sua famiglia, grande dono del Signore e grazie a Dio per essere stato “un semplice strumento per un disegno più grande di tutti noi”.
La storia di Daniel ha un forte valore educativo e sociale. Innanzitutto il valore della fede, che lo ha sempre sostenuto; il rapporto con la famiglia, nonostante il padre li abbia lasciati; la volontà di proseguire gli studi, procurandosi i mezzi con il lavoro e ripetizioni.
Grande il valore dell’adozione a distanza, promossa da FrAlex, che ha aiutato Daniel a conseguire i propri sogni, anche per il bene del suo paese. La solidarietà e la fratellanza superano i limiti e aprono al mondo intero.
Daniel Magaia “Di sogno in sogno” – Storia della mia adozione a distanza – emi – euro 9.00